Il Grido di Giustizia: Una Riflessione sulle Ingiustizie di Oggi
- Jesse Schreck
- 17 apr
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 6 giorni fa
Oggi molti italiani, come ovunque nel mondo, provano una profonda frustrazione per lo stato della giustizia. I criminali spesso risultano impuniti, le tasse gravano sulla popolazione e la società appare sempre più disordinata e caotica. Proprio questa settimana, abbiamo appreso di tre tragiche storie di donne vittime di abusi sessuali[1], tra cui una bambina di 11 anni seguita fino a casa e aggredita da un noto pervertito con precedenti penali. Ciò è straziante. Le mie preghiere sono per le vittime e le loro famiglie.
La comunità italiana è giustamente indignata e stufa di un sistema statale corrotto e sbilanciato che permette tali disparità. Un tale grido accorato rivela profonde verità sull’umanità, sul disegno di Dio e sul cammino verso la vera giustizia. Mentre rifletto su questi atti orrendi e sulle lamentele che li accompagnano, mi vengono in mente alcune riflessioni. Esploriamo tale questione attraverso tre punti chiave.

1. Il Desiderio di Giustizia Riflette l’Immagine di Dio
Il desiderio universale di giustizia che serpeggia oggi non è un caso. Lo abbiamo visto qualche mese fa, quando un uomo del posto, soprannominato Jack, ha cercato di proteggere una donna durante una rapina[2]. Le sue azioni eroiche gli sono costate la vita, quando il criminale lo ha accoltellato. Quando vediamo torti impuniti o vittime private di riparazione, il nostro cuore esige equità e soffre per l'impunità. Questi desideri indicano una verità più profonda: siamo creati a immagine[3] di un Dio giusto e santo. Il nostro anelito alla giustizia riflette il suo carattere, impresso nelle nostre anime. È per questo che l’ingiustizia ci ferisce così profondamente: vìola la natura stessa di ciò che siamo chiamati a essere.
Spesso, persino gli atei si indignano per gli atti commessi contro i loro concittadini. Questa indignazione ha senso solo se riconosciamo che siamo creati a immagine del nostro Creatore, il Dio vivente e vero. La falsa visione atea insegna che l’uomo è, in ultima analisi, un incidente cosmico, un pulviscolo stellare che si è scontrato con altra materia, dando origine illogicamente, per caso e dal caos, alla vita umana come la conosciamo oggi dopo "miliardi di anni"… Il problema è che, per presunti incidenti cosmici e scimmie evolute, come la visione atea s'illude di descrivere gli esseri umani, non ha alcun senso l'esistenza di standard morali per poter affermare che qualcosa sia giusto o sbagliato. Alla fine, si tratta semplicemente della sopravvivenza del più forte o del diritto del più potente. Quando i concittadini subiscono ingiustizie, una tale visione non ha uno standard coerente per provare che tali atti siano effettivamente ingiusti.
In fondo, l’ateo conosce la verità. Sa di non essere una scimmia evoluta e che vivere come un animale (in tutte le varie forme che ciò può implicare) è sbagliato. Il problema, come attesta la Scrittura, è che essi sopprimono la verità per abbracciare il loro peccato e vivere in un'impossibile autonomia da Dio.
Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro. - Romani 1:18-19
Se vogliamo essere coerenti, dobbiamo riconoscere la verità inderogabile dell'essere stati creati a immagine di Dio. Non siamo affatto incidenti cosmici evoluti, pesci o primati, derivati da pietre o batteri.
2. Il Vangelo Rivela il Nostro Bisogno di un Salvatore
Tuttavia, il vangelo ci pone dinanzi a una realtà nitida: se fosse servita una giustizia perfetta, come molti desiderano per i loro concittadini che soffrono varie ingiustizie, tutti noi saremmo condannati. Davanti a un Dio santo, ognuno di noi è manchevole.
Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - Romani 3:23
La Bibbia, la Parola immutabile di Dio, insegna che i nostri peccati, grandi o piccoli che appaiano, ci separano dal nostro Creatore. La vera giustizia richiederebbe una punizione per tutti, ma Dio offre misericordia attraverso Gesù Cristo, nostro Salvatore. Il Suo sacrificio colma il divario tra la nostra colpa e la santità di Dio, offrendo perdono e restaurazione a coloro che si pentono e credono (si affidano) esclusivamente al Mediatore perfetto, Cristo Gesù, per la loro salvezza.
Perché chi avrà osservato tutta la legge, ma avrà fallito in un solo punto, si rende colpevole su tutti i punti. - Giacomo 2:10
Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, - 1 Timoteo 2:5
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. - Giovanni 3:16
Molte persone oggi sanno qualcosa di Gesù, ma non conoscono ancora Gesù come loro Salvatore e Signore. Non hanno consegnato la loro vita al Re dei re e Signore dei signori, autoingannandosi e pretendendo di essere al sicuro dall’ira e dalla condanna di Dio, solo perché non hanno ucciso nessuno. Finché non riconosciamo il nostro peccato davanti a Dio, non ci pentiamo, non crediamo in Cristo e non consegniamo la nostra vita a Lui, siamo ancora parte decisiva del problema.
Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. - Matteo 12:30
Prego che, se non sei ancora stato salvato, oggi tu ti rivolga a Gesù e ti riconcili con Dio. Come Gesù ha chiaramente detto in Giovanni 3:3, “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio.” Amico, devi nascere di nuovo!
3. La Vera Giustizia Proviene dalla Parola di Dio
Se cerchiamo una giustizia autentica e duratura nella società, essa non proverrà mai dall'iniziativa di sistemi umani che si illudono di fare a meno della direttiva di Dio.
C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma essa conduce alla morte. - Proverbi 14:12
Il ciclo del crimine, dove i colpevoli scontano pene brevi e vengono rilasciati per poi ripetere le loro azioni delittuose, mostra il fallimento degli approcci mondani e umanistici. La Parola di Dio offre uno standard più elevato, perché esclusivamente veritiero e autoritativo. Nella Scrittura, la giustizia include la restituzione per le vittime e, per alcuni crimini efferati, la pena ultima della morte. Tale sanzione non è crudeltà, ma è un esito orientato a mantenere l’ordine, a proteggere la società (composta da portatori dell’immagine di Dio) e a scoraggiare altri da tali atti. Ad esempio, un criminale colpevole di gravi reati come omicidio (aborto pianificato incluso) e stupro, secondo lo standard perfetto di Dio, deve affrontare conseguenze nette e molto severe, tali da impedire ad altri di seguire le sue orme[4]. Una siffatta applicazione della legge perfetta di Dio nel regno civile trattiene efficacemente il male, mentre mantiene ordine e pace.
Il Cammino da Seguire
L’ingiustizia che vediamo oggi, con criminali rilasciati troppo presto, vittime ignorate e una società sempre più vulnerabile, deriva dall’abbandono dei principi di Dio. Per ripristinare pace e ordine, dobbiamo abbandonare il nostro desiderio peccaminoso di vivere in autonomia da Dio e dalla sua Parola scritta. Invece, dovremmo cercare di applicare la sua Parola in ogni ambito della vita. Ciò significa sostenere conseguenze che riflettano la gravità dei crimini, garantire la restituzione e promuovere una cultura che onori il disegno di Dio per la giustizia.
Ciò può sembrare impossibile e per l’uomo lo è certamente, ma trova concretezza in ciascuno di noi che comincia a guardare onestamente nel proprio cuore. Ognuno valuti la propria vita e consideri con nuova consapevolezza cosa significa essere cristiani. Viviamo per Cristo o contro di Lui?
I veri cristiani sono nati dallo Spirito di Dio, sono nati di nuovo[5] (Giovanni 3:5-8). Essi sono nuove creature (2 Corinzi 5:17), discepoli o seguaci di Cristo che non vivono più per sé stessi, ma per la gloria e l’onore del loro Salvatore. Essi hanno compreso correttamente di aver trasgredito la legge morale di Dio e di essere stati sotto la sua giusta condanna, si sono pentiti del loro peccato, confessandolo a Dio e abbandonandolo, nell'atto di rivolgersi a Gesù Cristo per fede. Tali credenti non confidano più in sé stessi o nella loro “buona” condotta. Al contrario, confidano in Cristo, che è il solo a essere vissuto perfettamente senza peccato, ad aver adempiuto la legge di Dio, ad aver preso su di Sé la nostra punizione sulla croce: Lui è morto, è stato sepolto ed è risorto per regnare e governare.
Assicuriamoci di essere personalmente riconciliati con Dio attraverso Gesù Cristo. Poi preghiamo affinché più cuori si volgano a Dio, affinché la classe politica governi con saggezza e affinché la società rifletta la giustizia e la misericordia del nostro Creatore. Solo allora potremo trovare la pace che tutti desideriamo.
Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi esortiamo per amore di Cristo: siate riconciliati con Dio. 21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui. - 2 Corinzi 5:20-21
Scritto da Jesse Schreck | marito, padre, cristiano e missionario in Italia dal 2007 per l'avanzamento del Vangelo (Fil. 1:12) e l'edificazione del corpo di Cristo (Ef. 4:11-13)
Footnotes:
[1]: Notizie di violenze a Mestre: https://www.veneziatoday.it/zone/mestre/sequestrata-violentata-32enne-area-ex-telecom-16-aprile-un-fermato-carcere.html, https://www.veneziatoday.it/zone/mestre/preso-carabinieri-uomo-italiano-45enne-ha-usato-violenza-su-bambina-11-anni.html
[2]: Storia di Jack: https://www.veneziatoday.it/cronaca/processo-omicidio-giacomo-gobbato.html
[3]: Immagine di Dio (Imago Dei): "In un senso, gli esseri umani come creati da Dio, intesi in modi diversi. I modelli sostanziali considerano l’immagine come un attributo—razionalità, libero arbitrio, coscienza morale—che distingue l’umanità dalle altre creature. I modelli funzionali la considerano come un’attività—esercitare il dominio sul creato—in cui le persone si impegnano. I modelli relazionali considerano l’immagine come le relazioni tra uomo e donna. I modelli eclettici ritengono gli altri approcci riduttivi e considerano l’immagine come le persone stesse nella totalità del loro essere e delle loro attività. In un altro senso, Cristo come immagine divina rende visibile l’invisibile Dio." -- Allison, Gregg R.. The Baker Compact Dictionary of Theological Terms (p. 127). (Function). Kindle Edition.
[4]: Esosodo 21:12, Numeri 35:16-21, Deut. 22:23-29
[5]: Rigenerazione: "L’opera potente di Dio attraverso la quale gli increduli ricevono una nuova natura, essendo nati di nuovo. La rigenerazione è particolarmente attribuita allo Spirito Santo (Giovanni 3:3–8) che opera attraverso il vangelo (Giacomo 1:18; 1 Pietro 1:23–25). Essa consiste in: (1) la rimozione della vecchia natura peccaminosa e (2) il conferimento di una nuova natura che risponde a Dio. A differenza della conversione, che è la risposta umana al vangelo, la rigenerazione è interamente un’opera divina, alla quale gli esseri umani non contribuiscono in alcun modo. La teologia riformata sostiene che la rigenerazione precede la conversione. La teologia arminiana afferma che la conversione, resa possibile dalla grazia preveniente, precede la rigenerazione." -- Allison, Gregg R.. The Baker Compact Dictionary of Theological Terms (p. 217). (Function). Kindle Edition.
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